Negli ultimi anni, anzi, nell’ultimo decennio, i social sono diventati l’estensione del nostro corpo, parafrasando Marshall McLuhan. La loro nascita ed evoluzione non ha solo trasportato gran parte della nostra esistenza dentro al telefonino, ma ha anche creato decine di migliaia di posti lavoro. In Italia si contano 10 mila social media manager solo nella Pubblica Amministrazione, senza contare poi aziende private e liberi professionisti. Si tratta di una professione «a tutti gli effetti, come un avvocato» afferma Riccardo Pirrone, pubblicitario e social media manager, famoso per le campagne di Taffo, azienda di onoranze funebri, basate sul dark humor. Ed è proprio grazie a Pirrone che adesso anche i social media manager potranno fare affidamento a un’associazione che nasce con l’obiettivo di tutelare gli interessi della loro categoria.
Si chiama Associazione Nazionale dei Social Media Manager (Ansmm), ed è la prima forma organizzata di rappresentanza per una figura professionale sempre più diffusa. «L’obiettivo non è creare un albo, ma riconoscere una professione strategica» spiega Pirrone. E non solo. Chiede anche un codice Ateco per tutelare ruolo e retribuzione, e per far capire che anche un social manager ha competenze certificate. Non occorre guardare troppo lontano per vedere i frutti che questo lavoro produce. Basta aprire Instagram o qualsiasi altro social. Dietro ogni pagina riconosciuta e persona verificata si nasconde un piano editoriale e una figura professionale che garantisce la sua crescita e il suo posizionamento. «Ancora oggi – aggiunge – molte aziende non riescono a digitalizzarsi perché non si fidano del mezzo e si non affidano completamente a dei professionisti proprio perché non sono riconosciuti come tali».
L’Associazione, senza fini di lucro, verrà gestita insieme a Renato Scattarella, vicepresidente, Tania Varone, Segretario e Tesoriere e l’avvocata Alberta Antonucci, membro direttivo del Comitato. Per gli associati saranno realizzati appuntamenti di studio e confronto oltre ad avere accesso a strumenti di comunicazione come gruppi sociale mailing-list. Ma non solo social, Pirrone fa riferimento anche al Metaverso, come nuovo media da sfruttare, e da qui propone la nascita di un ente di formazione professionale per la promozione di un’etica digitale sui social. Il ruolo dei social media manager è infatti anche quello di combattere la diffusione di fake news, cyberbullismo e istigazione all’odio.
Leggi l’articolo completo a questo link.