SLC CGIL e Associazione Nazionale Social Media Manager insieme per includere il lavoro digitale nel CCNL dei grafici editoriali
Lo scorso 18 aprile si è avviata la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale (CCNL) grafico- editoriale, riguardante i lavoratori e le aziende editoriali, grafiche e della comunicazione. Come evidenziato nella piattaforma sindacale e nell’apertura ufficiale del confronto presso il Cnel, “è necessario dare riconoscimento e cittadinanza al vastissimo mondo di nuove figure professionali della filiera – dichiara Giulia Guida, Segretaria nazionale SLC CGIL – le cui competenze sono oggi irrinunciabili per le attività di comunicazione digitale.”
Quello di social media manager, copywriter, graphic designer (solo per citarne alcuni) è un mondo caratterizzato dalla mancanza dei più basilari diritti sindacali. In molti casi, infatti, abbiamo constatato l’assenza di una retribuzione dignitosa, di un orario di lavoro (la cui natura flessibile dovuta, ad esempio, alla copertura di eventi live e al servizio di customer care svolto in tempo reale, dev’essere riconosciuta sui piani retributivo, normativo e contrattuale), di ferie e malattia, di misure previdenziali e di welfare. “Una condizione inaccettabile – nota la Segretaria – soprattutto alla luce del ruolo di responsabilità loro affidata, ossia la gestione del delicato rapporto tra aziende, organizzazioni, pubblica amministrazione e i rispettivi utenti.”
Per tale ragione, SLC CGIL e l’Associazione Nazionale dei Social Media Manager (ANSMM) guidata da Riccardo Pirrone, hanno avviato un percorso di confronto e dialogo per analizzare le specificità del lavoro che rappresentano e individuare i possibili percorsi di inclusività contrattuale funzionali a rendere il CCNL grafici editoriali il contratto di riferimento per tutte le lavoratrici e i lavoratori digitali della filiera. Un’esigenza – quest’ultima – condivisa anche dalle associazioni datoriali stipulanti il contratto, su cui si concentrerà la suddetta trattiva di rinnovo.
“Il Social Media Manager può trasmettere messaggi di grande impatto etico e sociale, attraverso i canali di promozione di imprese, organizzazioni e istituzioni. Al suo delicatissimo ruolo, molto spesso non corrisponde un adeguato riconoscimento giuslavoristico, dunque anche economico” – commenta Renato Scattarella, vicepresidente di ANSMM e delegato per le attività istituzionali. Quella del Social Media Manager – continua – “è una figura professionale ancora invisibile, nonostante sia sempre più diffusa, esercitando la professione in varie forme: individuale, societaria o dipendente.”
“Il nostro obiettivo – chiarisce Guida – è governare i cambiamenti indotti dalla digitalizzazione, contrattando un’organizzazione del lavoro innovativa e sperimentale.” In quest’ottica riteniamo che bloccare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia un errore; occorre piuttosto anticiparne lo sviluppo, attraverso la costruzione di un sistema di regole finalizzato alla tutela reale di lavoratrici e lavoratori.
“Uno dei primi aspetti su cui focalizzare i nostri sforzi – conclude la Segretaria – è garantire la corretta applicazione del copyright e del diritto d’autore, in linea con le più recenti direttive comunitarie.”